I farmaci da banco senza ricetta non sbancano fuori farmacia. E non rafforzano le posizioni di mercato, con la grande distribuzione che nonostante possieda meno punti-vendita riesce a tenere il passo delle parafarmacie ma sempre a larga distanza dalle farmacie private.
È tempo di bilanci per la "legge Bersani" sulle liberalizzazioni del luglio 2006. A stilare il consuntivo 2008 sui consumi dei farmaci da banco senza obbligo di prescrizione, è Anifa, l'associazione delle industrie farmaceutiche dell'automedicazione, che fotografa un mercato dal trend piatto. Una foto di gruppo, quella di Anifa, che non s'avventura né sull'effetto- occupazione, né più di tanto sul volano degli sconti che la legge ha innescato. Capitoli caldi, come caldissimo è politicamente il destino della "legge Bersani", sulla quale pendono al Senato i tentativi di parte del Pdl di fare marcia indietro o, comunque, di mischiare le carte in tavola.
A fronte di un mercato farmaceutico totale 2008 pari a 18,872 miliardi, in calo dell'1% per valori e in aumento dell'1,2% per volumi, il consumo dei farmaci senza obbligo di ricetta ha fatto segnare +0,7% in valori e +0,3% per confezioni vendute. Segno che il calo del mercato complessivo è legato ai dati negativi delle vendite dei farmaci con obbligo di ricetta (-1,2% in valori e +1,6% in volumi), particolarmente accentuato per i farmaci rimborsabili dal Ssn (classe A).
Il trend dei farmaci senza ricetta, che rappresenta l'11,4%del mercato totale, è stato in sostanza stabile. Con significative particolarità: in calo i prodotti per i quali è permessa la pubblicità (crescita zero in valori e-1% di confezioni), in aumento quelli non pubblicizzabili (+2,6% in valori e +1,7 in volumi) che tuttavia continuano a rappresentare la quota minore del settore (563,4 milioni).
Dei 2,16 miliardi di mercato totale dei farmaci senza ricetta, la fetta più grossa resta in mano alle farmacie che ne detengono il 94% per valori (2,029 miliardi) e il 93% come confezioni vendite (309mila su 332mila). Le parafarmacie hanno un mercato pari a 77 milioni con 12 milioni di confezioni vendute, i corner della Gdo hanno occupato il mercato per 55,6 milioni con 10 milioni di confezioni. Le parafarmacie a fine 2008 erano però 2.350 (+35%) e i corner della Gdo 243, dieci volte di meno.
I prezzi medi per confezione si attestavano a fine anno a 6,6 euro n farmacia, a 6,3 nelle parafarmacie e a 5,2 euro nella Gdo, che peraltro presenta un'offerta di prodotti più selezionata incentrata sui medicinali più venduti. I più gettonati continuano ad essere i prodotti contro i sintomi dell'influenza (33,6% del totale), seguiti dai medicinali per la cura dell'apparato gastro-intestinale (21,7%) e dagli analgesici (19,2% del totale).
Fonte: Il Sole 24 ore (segnalato da Federfarma, 11 marzo 2009)