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 L'automedicazione è indiscutibilmente importante...

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Località : M.S.F.I.
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L'automedicazione è indiscutibilmente importante... Empty
MessaggioTitolo: L'automedicazione è indiscutibilmente importante...   L'automedicazione è indiscutibilmente importante... EmptyMer Apr 23, 2008 12:49 am

... ma chi si preoccupa di insegnare al cittadino come utilizzarla correttamente?

"Anni di cure fai da te, con analgesici e antinfiammatori per cercare di alleviare il dolore, e tornare a compiere gesti quotidiani diventati impossibili, come allacciarsi le scarpe o aprire un rubinetto. Così magari si alleviano i sintomi, ma non si affrontano le cause del dolore e della rigidità. E la diagnosi tarda ad arrivare, in alcuni casi anche per 15 anni". Così si esprime Antonella Celano, presidente dell'ANMAR (Associazione nazionale malati reumatici) e aggiunge: "I primi a trascurare i doloretti sono gli stessi pazienti, ma riconoscere in tempo i sintomi è cruciale, e il ruolo dei medici di famiglia è fondamentale. Nel mio caso ero bambina, e ho aspettato 10 anni per la diagnosi. Però così diventa difficile bloccare la malattia". E' importante, invece, che il medico di famiglia "non esiti, e in caso di sospetti indirizzi il paziente dal reumatologo. Oggi, poi, perdere tempo vuol dire non poter giovare delle nuove armi a disposizione, i farmaci biologici, in grado di rivoluzionare la prognosi e dunque la vita dei malati". Il primo obiettivo dello spot e della campagna, conclude la Celano, è proprio aiutare le persone ad ascoltare il proprio corpo, a prendersi cura di se stessi e a rivolgersi al medico in modo consapevole."

Fonti: Farmacista33, 23/04/2008; Doctornews, 23/04/2008.

E' quasi banale, ormai, ripetere a mo' di disco rotto che i farmaci di automedicazione devono essere utilizzati per il minor tempo possibile, al minor dosaggio eventualmente efficace e soltanto per risolvere problematiche occasionali di entità medio-lieve. Su carta, lo sanno anche i sassi.

Sta diventando altresì banale sottolineare come incentivare (che brutto termine, quando si parla di assumere farmaci!) il ricorso all'automedicazione possa far risparmiare tanti Euro al S.S.N. (e cosa significa? "Caro medico, non sei in grado di distinguere quando per il tuo paziente è sufficiente un farmaco di libera vendita e quanto, invece, la sua situazione patologica richiede effettivamente la prescrizione di un farmaco di Fascia A"?..).

Fra incudine e martello, la politica sanitaria degli ultimi anni: tanti disegni di legge, alcuni attuati e altri no, sempre finalizzati ad "ampliare" e "facilitare" (c'è chi usa anche il termine "liberalizzare", come se stabilire regole, limiti e vincoli al fine di tutelare la salute pubblica alla luce dei potenziali ed effettivi rischi legati all'uso improprio dei medicinali sia qualcosa di negativo o, peggio ancora, di secondario rispetto alle esigenze del consumismo e dell'economia) il mercato del farmaco ma poche o nessuna iniziativa legislativa finalizzata a insegnare al cittadino come utilizzare effettivamente il farmaco di automedicazione o ad ampliare i ruoli educativi e professionali del Farmacista in tal senso.

Farmacista che, all'interno della farmacia, è e rimane l'ultimo anello della catena sanitaria rappresentata dal S.S.N. e, sempre e comunque, l'ultimo filtro fra l'acquisto del medicinale e il suo impiego. Un professionista sanitario che andrebbe potenziato e sfruttato nell'interesse della salute pubblica, anzichè burocratizzato e ostacolato da leggi che, paradossalmente, spesso rappresentano l'antitesi del suo ruolo professionale.
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