In Italia il 67% delle persone è ricorso all'automedicazione nell'ultimo anno; oltre la metà ha assunto un prodotto Otc negli ultimi tre mesi, e il 41% nell'ultimo mese. E le donne utilizzano i farmaci da banco più degli uomini: 74% contro 61%
E' quanto emerge dalla ricerca Eurisko "Automedicazione: cosa ne pensano gli italiani", presentata a Roma in occasione del lancio di una campagna informativa dell'Anifa, l'associazione delle industrie che producono medicinali da banco, in collaborazione con il ministero del Welfare. L'automedicazione, come rivelano le 1.140 interviste su un campione di popolazione fra i 25 e i 64 anni, tende a configurarsi una pratica appropriata e consapevole: chi acquista un farmaco da banco nel 90% dei casi sa che si tratta di un medicinale, nonostante non sia necessaria la ricetta medica. L'assunzione responsabile e informata dei medicinali Otc è dimostrata anche dal frequente ricorso al foglietto illustrativo: lo consultano, sempre o a volte, otto italiani su 10. "L'autocura - commenta Isabella Cecchini, direttore di ricerca Eurisko - non implica l'autogestione della propria salute: nella scelta dei farmaci da banco, infatti, gli italiani coinvolgono il farmacista in primo luogo (41%), ma anche il proprio medico (14%). In particolare, viene riconosciuta l'importanza della presenza del farmacista nei luoghi in cui vengono venduti i prodotti per l'autocura: che sia una farmacia, una parafarmacia o un corner all'interno di un supermercato, l'84% degli intervistati ritiene molto o abbastanza necessaria la presenza di un esperto al quale chiedere consiglio sul medicinale più adatto alla cura del sintomo, la posologia, le eventuali controindicazioni e le possibili interazioni con altri prodotti".
Fonte: Farmacista33, 22 maggio 2009