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 FEDERFARMA ACCETTA, MSFI NO!

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AutoreMessaggio
C.Lazzeri
Farmacista M.S.F.I.



Maschio Numero di messaggi : 54
Data d'iscrizione : 15.04.08

FEDERFARMA ACCETTA, MSFI NO! Empty
MessaggioTitolo: FEDERFARMA ACCETTA, MSFI NO!   FEDERFARMA ACCETTA, MSFI NO! EmptyDom Mag 31, 2009 9:47 pm

Il Movimento Spontaneo Farmacisti Italiani (MSFI) desidera denunciare i metodi intimidatori subiti dalla categoria dei farmacisti e delle farmacie ad opera delle istituzioni, quali la Regione Toscana, nella persona dell' Assessore E. Rossi.

I Farmacisti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per aver truffato il SSN. In che modo? Lo vediamo subito.
Le farmacie, secondo l'Assessore, hanno truffato il SSN facendo ciò che era loro imposto per legge, ovvero informare il paziente dell’esistenza del farmaco equivalente (lasciando comunque al paziente stesso la facoltà di accettare o meno la sostituzione del farmaco di marca per non pagare la differenza).
E’ una cosa che lascia senza parole. Chi riveste tali cariche dovrebbe essere più competente e soprattutto conoscere meglio la legislazione.
Federfarma, per nostra grande delusione, ha solo minacciato interventi in opportune sedi, quando l'assessore avrebbe meritato subito una querela per diffamazione.
E' l’AIFA l'ente preposto a stabilire i prezzi: giusti, sbagliati, alti, bassi? Noi farmacisti non lo sappiamo, non è nostro compito.
Pare evidente invece che il compito di questo Assessorato sia quello di battere cassa presso i farmacisti, anche con metodi poco leciti e pertinenti.
Capiamo l’enorme differenza per lo Stato fra il rimborso al farmacista di euro 2.60 per l’Aulin (PP € 4.43, ticket 1.83), 2.60 per il Sulidamor, 2.60 per la nimesulide di una ditta, 2.60 per la nimesulide di altra marca ancora.
Da quello che abbiamo capito, quella che viene chiamata “truffa ai danni dello Stato” è esclusivamente la differenza di guadagno del farmacista. Orbene, se la farmacia guadagna, ipotizziamo, 70 cent su 2.60 euro o 1.04 euro su 2.60, per lo Stato (che ha pagato 2.60 euro lo stesso) i 34 cent di differenza, che la farmacia ha intascato, costituiscono “truffa”.
Perfetto, mettiamo che sia così e che guadagnare sul farmaco etico non sia…etico.
Ci domandiamo perché la ASL non incorra nelle medesime considerazioni.
Se il farmacista ordina un farmaco in DPC e la ASL gliene manda un altro equivalente su cui ha maggiore convenienza, ecco che fioccano complimenti per la sua integrità, risparmio, virtù, giammai comparaggio (un comparaggio “virtuoso”, semmai). Se invece è la farmacia ad acquistare il generico su cui maggiormente “risparmia”, nessun encomio, anzi, ecco la truffa allo Stato!!
Naturalmente fra privato e pubblico tutto cambia!

Questo è l’ennesimo attacco stucchevole e maldestro degli ultimi tempi: non è bastata la FIMMG ad accusarci di proporre (PER LEGGE!!) il farmaco equivalente, non è bastata l’Antitrust ad accusarci del contrario, ovvero di non dare a sufficienza i generici per vendere il farmaco di marca, più costoso.
Adesso arriva l'Assessore Rossi, che dovrebbe essere all’interno dei meccanismi che stabiliscono il prezzo del farmaco, ad affermare cose di una gravità inaudita.
Dato che però l’Italia, secondo l’”ex” art.32 della Costituzione della Repubblica, “garantisce il risparmio sulla salute del cittadino”, ecco che tali grottesche dichiarazioni possono trovare terreno fertile e indurre a proposte di legge “repressive” guarda caso a danno dei farmacisti.
Le proposte che si sono succedute nel tempo andavano dal taglio del 20% del prezzo dei generici al “colossale” divieto per i farmaci griffati di diminuire il prezzo per 6 mesi…
Senza parole ancora: ma Catricalà che ne pensava? Agenzia Garante della “Concorrenza” e del “Mercato”? E quale libero mercato se una ditta ha il divieto di diminuire il prezzo per favorirne un’altra?

Al prossimo incubo, l'Assessore Rossi dovrebbe prendere in considerazione l’idea di ELIMINARE i costi superflui delle farmacie, magari facendo come altre regioni meno virtuose che non le pagano affatto, per evitare quel 13% della spesa sanitaria totale che tanto inficia le casse dello Stato. Perché non statalizzare le farmacie, magari eliminando quelle “superflue”, accorpandole nei grossi centri? E’ un’idea in più, se proprio non si vogliono tagliare inutili enti statali, inutili personaggi scaldasedia statali, inutili deputati, ministri, assessori, senatori, apparati burocratici statali, pagati con i soldi pubblici, ASL inefficienti, con sperperi di ogni tipo, ospedali costruiti e mai aperti, pagati con i soldi pubblici. Che elenco ci sarebbe…
Prima di tutto le farmacie, però, che sono il servizio più gradito dai cittadini!

Tempo fa abbiamo avuto l’incontro con la ASL per la definizione degli adempimenti riguardo l’art.50: ci hanno detto “voi fate parte del sistema” e ci saremmo addirittura quasi commossi, se non fosse che noi siamo importanti per la gente sempre, per la ASL solo quando dobbiamo lavorare gratis per loro.

Le ultime facezie sui “proventi indebitamente intascati con i generici” consistono nella loro destinazione ai bisognosi, ovvero alle solite Asl perennemente ed ineluttabilmente in rosso. L’ennesima gabella medievale in testa ai farmacisti per le colpe degli altri: 1.4% di “multa” su tutto il fatturato Asl per tutto il 2009 anche per chi di generici o equivalenti non ne ha acquistati o almeno lo ha fatto alle condizioni imposte dai grossisti e perché costretto per legge, più un taglio del 12% generale sul prezzo dei medesimi, inflitto senza distinzioni di sorta.

La più bella affermazione ha però ancora da venire, ed è di questi giorni, in cui tali misure e sanzioni sono state approvate, OVVIAMENTE: l'Assessore Rossi non è d’accordo nel concedere il “tesoretto” alla popolazione abruzzese colpita dal sisma, ma esclusivamente ai buchi perenni della “in-sanità” ospedaliera...Che vergona!

Da parte nostra, possiamo solo dire di vergognarci di “fare parte del sistema” e di appartenere ad una categoria d’inconcludenti e ignavi fino al punto di accettare simili trattamenti.
Ci vergogniamo dei dirigenti di Federfarma che ancora una volta decidono di castrarsi, piuttosto che affermare chiaramente che una manovra simil-repressiva, unita a tutte le altre imposizioni e accordi-capestro, comporterà il ridimensionamento, se non la chiusura, di molte farmacie e licenziamenti immediati.
I nostri rappresentanti accettano come “male minore” una sconfitta colossale, sia in termini economici che soprattutto morali e professionali.

E mentre si continua, con ogni Governo o quasi, a menzionare le farmacie come esempio di efficienza e contenimento della spesa, come servizio necessario e ubiquitario, come fonte di benessere per i pazienti, in grado di offrire servizi sempre più importanti, ecco l’ennesima, inaccettabile, ingiusta e mortificante punizione, fatta passare come “aiuto per le popolazioni terremotate”, ma i realtà con intenti ben diversi.

E’ di questi giorni la proposta della Conferenza delle Regioni di allungare ulteriormente il periodo di “espiazione”:
· eliminazione del termine del 31 dicembre 2009 per la riduzione del 12% dei prezzi dei farmaci generici SSN;
· prolungamento da 12 a 18 mesi della trattenuta dell’1,4% a carico delle farmacie;
· estensione della tassatività dei margini, con relative pesanti sanzioni in caso di deroga, oggi limitata ai soli generici, a tutti i farmaci rimborsabili SSN;
· riduzione dei margini previsti per i grossisti dall’attuale quota del 6,65% sul prezzo al pubblico al 3%. La quota restante del 3,65% verrebbe girata dalle farmacie al SSN sono forma di ulteriore trattenuta;
· destinazione dei risparmi così ottenuti per un anno al finanziamento della ricostruzione dell’Abruzzo e per il periodo restante al SSN.

Niente da dire sulla necessità di ricostruire l’Abruzzo e ridare una speranza ad una popolazione colpita così duramente e meritevole di ogni sforzo possibile.
Però pagheranno solo le farmacie e facciamo notare che il terremoto non è stato opera loro. Rifiutiamo in ogni caso la “successiva” destinazione alle ASL, in quanto il messaggio è stato chiaro: “le farmacie hanno frodato l’SSN, dunque le farmacie rimborsano l’SSN”.
Non sussistendo l’accusa di TRUFFA, rifiutiamo ogni addebito e ci riserviamo il diritto di opportune azioni legali.

Ossequi.
Dr. C.Lazzeri
VicePresidente
M.S.F.I.
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