Come far evolvere la figura del farmacista
Rapporto popolazione/farmacia unico su tutto il territorio nazionale, cosi' da aumentare il numero di farmacie aperte al pubblico, prevedendo anche un fondo di solidarieta' per i punti vendita aperti nei piccoli comuni. E' una delle proposte federali approvate dall'assemblea del Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti riunito a Roma che ha votato all'unanimita' i punti programmatici che la professione si e' data per far evolvere il ruolo del farmacista coerentemente ai bisogni dei cittadini e alle necessita' del Servizio Sanitario Nazionale. Nel documento approvato ampio spazio e' dedicato anche al farmacista ospedaliero, e al proposito si chiede che finalmente anche le case di cura, le residenze sanitarie e le altre comunita' (come gli istituti di pena), dove si impiegano farmaci, si dotino necessariamente di questi professionisti. Negli Ospedali, dove il farmacista ospedaliero e' presente, si chiede che questa presenza sia allargata con l'istituzione del farmacista di reparto. "Una misura che ha dimostrato di ridurre drasticamente il rischio clinico" commenta il presidente della FOFI Andrea Mandelli. Il presidente Mandelli, ha sottolineato nella sua relazione la funzione del farmacista come specialista del farmaco a tutela del cittadino, non soltanto nelle farmacie del territorio ma anche negli ospedali, nelle strutture di ricovero e, in definitiva, ovunque si dispensino e si impieghino medicinali. Mandelli ha sottolineato l'importanza dell'approvazione delle deleghe al governo, contenute nella Legge 69, per la determinazione dei nuovi servizi da affidare alle farmacie. La Federazione, dunque vuole farsi promotrice dell'ammodernamento del servizio farmaceutico italiano e, di conseguenza, del Servizio sanitario nazionale nel suo complesso. Per realizzare questi obiettivi, chiede che si tenga in tempi certi "e scavalcando le lungaggini burocratiche che si sono registrate fino a oggi con grave danno dei professionisti e del pubblico", un concorso straordinario per titoli riservato ai farmacisti non titolari e ai titolari di farmacia rurale sussidiata con un punteggio che riconosca la specifica attivita' svolta, cosi' da assegnare rapidamente le sedi ancora vacanti (circa duemila secondo i calcoli della Federazione). Mandelli ha anche affrontato il nodo della remunerazione della dispensazione del farmaco: "Il fatto che oggi il farmacista venga retribuito in percentuale sul prezzo del medicinale e' lesivo della dignita' professionale e controproducente: i farmaci piu' innovativi infatti non vengono distribuiti in farmacia, ma nelle strutture delle ASL, con gravi disagi per i cittadini". Inoltre, si chiede che ai farmacisti collaboratori venga applicato il contratto della Sanita' e non quello del commercio. "Riteniamo che la risposta alla crisi non stia nello smantellamento delle regole e nella liberalizzazione a oltranza, che anzi e' all'origine della crisi stessa, ma nella riforma armonica di tutto il sistema. E la Federazione vigilera' perche' questo avvenga salvaguardando il binomio farmaco-farmacista".
Fonte: AGI, 26 giugno 2009