In merito alle ispezioni della Guardia di Finanza presso le ASL lombarde, motivate da presunti sprechi nella distribuzione dei farmaci ad alto costo, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani esprime piena solidarietà al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. La vicenda, come è noto, ruota attorno alla scelta lombarda di distribuire questi medicinali attraverso le farmacie convenzionate e non attraverso ASL e farmacie ospedaliere. "Il presidente della Regione Lombardia ha esposto la questione della dispensazione di questi farmaci nell'unico modo razionale" spiega il Presidente della Federazione Andrea Mandelli. "E' vero che esiste la possibilità di attivare la distribuzione diretta, ma questa non è affatto una soluzione a costo zero, in quanto né le strutture territoriali delle ASL, né le farmacie ospedaliere sono attrezzate e organizzate per la dispensazione al pubblico, di conseguenza occorre stornare personale e risorse dai compiti istituzionali di queste strutture". Bisogna poi considerare, come è stato fatto dal Presidente della Lombardia, il disagio per i cittadini, che non è un'invenzione dei farmacisti, ma risulta dalle stesse indagini di alcuni movimenti di tutela dei consumatori. "Con la distribuzione diretta, il cittadino può ottenere il farmaco solo recandosi in punti prestabiliti, che possono essere lontani dal domicilio, e spesso soltanto in certi orari. Se si considera che questi medicinali sono destinati a persone che soffrono di malattie invalidanti, come l'artrite reumatoide, mi sembra evidente che l'eventuale risparmio potrebbe scaturire soltanto dalla scelta di dare un cattivo servizio al paziente, e non un buon servizio a un minor sconto. Non a caso" conclude Mandelli "la Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale ha incluso la distribuzione ausiliaria tra i temi che richiedono una più attenta valutazione".
Fonte: Farmacista33, 20 ottobre 2009