Nei messaggi pubblicitari dei farmaci da banco, unici medicinali pubblicizzabili nel nostro Paese, "spesso frasi importanti vengono citate velocemente oppure dette in modo poco comprensibile, rischiando in questo modo di dare un messaggio poco chiaro per l'utilizzatore"
Lo dice Pier Luigi Canonico, preside della Facoltà di Farmacia di Novara e presidente eletto della Società italiana di farmacologia (Sif) che auspica meccanismi di controllo più rigidi e, soprattutto che, per quanto riguarda gli spot televisivi, "oltre che al testo si faccia attenzione a come viene letto e con quale possibilità di comprensione da parte dell'utente". "La normativa italiana sulla pubblicità dei farmaci, anche se datata, è molto severa, tanto che differenza di quanto avviene in altri paesi, ad esempio negli Stati Uniti, permette la sponsorizzazione solo dei farmaci da banco", ricorda Canonico sottolineando che l'Aifa "effettua un serrato e molto accurato controllo sui testi di ciascun messaggio di farmaci o medicinali" anche se, tuttavia, l'esperto auspica "meccanismi di controllo" più rigidi.
Fonte: Farmacista33, 12 novembre 2009