"In Italia la penetrazione dei farmaci generici è bassa rispetto ad altri Paesi europei solo perché qui la spesa per i farmaci è molto più bassa che altrove e il differenziale coi prodotti di marca è piccolo". Così il presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, ha risposto ai giornalisti a margine di un incontro all'Assolombarda di Milano. "In Italia - spiega Dompé - c'é grande attenzione ai generici. Ma che compito hanno i generici, se non quello di tenere bassa la spesa? E perché allora dobbiamo confrontarci con Paesi che hanno il 30-40% di spesa media superiore a quella del nostro Paese?". "In Germania - continua il presidente di Farmindustria - hanno prezzi molto più alti. Che cosa interessa al consumatore o al politico? Avere la sopportabilità economica della spesa farmaceutica: quella italiana è 188 euro a cittadino. Ebbene, siamo confrontati con Paesi che hanno il 30-40% di spesa media in più. La presenza dei generici è più alta. Scusatemi, ma a casa mia si fa alla rovescia: si vanno a copiare le ricette di chi spende meno. E' tutta qui la risposta del perché la penetrazione dei generici in Italia è molto inferiore a quella che c'é in Germania. Come lavora il generico? Sul differenziale di prezzo. Più è basso il differenziale di prezzo e meno lavora. Così se un farmaco copia di un altro costa 10 euro di meno lo si guarda con grande attenzione, se costa solo 80 centesimi di meno l'attenzione è molto inferiore". (ANSA).
Fonte: FIlodiretto Federfarma, 1 dicembre 2009