Onorevole Giulio Tremonti,
sono la titolare della farmacia di Verolavecchia-Bs, e le scrivo in merito ai provvedimenti sulla farmaceutica inseriti nella manovra finanziaria.
Non posso innanzitutto pensare che chi, come lei, affonda le proprie radici familiari nella farmacia, voglia ora la sua scomparsa.
Per 105 anni la sua famiglia, il nonno, i genitori, e il fratello, hanno gestito una farmacia, e questa circostanza credo abbia influito sulla sua persona. Sono sicura quindi che lei abbia molto in considerazione il lavoro del farmacista in tutti i suoi aspetti.
Troppi sono stati i tagli praticati alla farmaceutica in quest'ultimo periodo, e il rischio di vedere scomparire le nostre aziende, e con esse il grande patrimonio di professionalità e umanità che in esse opera, è alto.
Il disavanzo della spesa ospedaliera non può essere gravato sulla farmaceutica territoriale, in calo e nel tetto di spesa programmato.
Addebitando i tagli da lei stabiliti a chi ha generato tali disavanzi, certamente non imputabili ai titolari di farmacia, non solo eviterà sprechi futuri, ma, attraverso questo atto di giustizia, scongiurerà che i cittadini possano perdere un servizio la cui sopravvivenza credo stia a cuore anche a lei.
Confido in un suo interessamento vista la gravità della situazione.
Ringrazio e porgo distinti saluti.
Giovanna Fusar Poli