Con un comunicato il Movimento spontaneo farmacisti italiani (Msfi) risponde a grossisti e aziende del farmaco sui recenti discussi emendamenti alla manovra finanziaria. «Comprendiamo - sostiene il comunicato - il disagio del Presidente di Adf Carmelo Riccobono che ha visto ridursi i margini della distribuzione intermedia riguardanti solo e esclusivamente il comparto dei farmaci branded di fascia A dispensati in regime di Ssn. Ricordiamo tuttavia che in altre occasioni è stata solo la farmacia a pagare un pesante tributo e che Adf ne ha tratto un assoluto beneficio, vedi tavolo tecnico dell'ottobre 2008, trasformato poi in Decreto legge noto come "Decreto Abruzzo", che garantisce un minimo non negoziabile del 6,65% il margine della distribuzione intermedia per i farmaci generici di fascia A anch'essi dispensati in regime di Ssn. La manifestata azione di contenimento costi, dichiarata dal presidente Riccobono, che si applica con una drastica riduzione delle consegne eduna riduzione delle dilazioni di pagamento alle farmacie, specie in quelle che soffrono dei ritardati pagamenti delle Asl che vanno dai sei mesi ad oltre un anno, risulta già da oltre un anno in vigore. Siamo consapevoli - conclude il comunicato - che anche Farmindustria ha subito un prelievo considerevole, riguardante gli stessi farmaci di fascia A dispensati in regime di Ssn. Tuttavia essendo dimostrato da vari studi, compreso il nostro, che la farmacia non ha più la possibilità di sostenere ulteriori tagli, auspichiamo che possa aprirsi con urgenza un tavolo propositivo che veda partecipi tutti gli attori della filiera, compreso lo Stato che risulta essere il pagante».
Fonte: Farmacista33, 20 luglio 2010