Con il farmacista: meno errori più risparmi
L'audizione della FOFI presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato, dedicat all'errore clinico, aveva visto la federazione sostenere la necessità della presenza del farmacista per ridurre gli errori legati all'uso del farmaco.
I commissari avevano richiesto a loro volta una serie di precisazioni, in particolare sulla compatibilità economica della presenza del farmacista di reparto
"A nostro avviso" dice Andrea Mandelli, vicepresidente della Federazione "la richiesta della presenza del farmacista ovunque vi sia il farmaco si giustifica alla luce della necessità di assicurare i più elevati standard qualitativi a garanzia della sicurezza e a beneficio della salute dei cittadini. Inoltre riteniamo che questa presenza non necessariamente comporterebbe un aggravio di spesa, in quanto il maggior costo per il personale specializzato sarebbe accompagnato da una riduzione degli errori legati alle terapie e dei costi a questi connessi. Si tratterebbe, insomma, semplicemente di una diversa allocazione delle risorse, da destinare a professionisti con specifiche competenze nel settore". Tra l'altro, si legge nel documento elaborato dalla Federazione, la presenza di personale specializzato, oltre a comportare vantaggi economici, in termini di riduzione degli sprechi e monitoraggio dei consumi, consentirebbe di certo anche un beneficio sociale generalizzato in termini di gestione adeguata dei medicinali. La FOFI ricorda che secondo i dati diffusi nel corso del 29° Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (SIFO), tenutosi a Napoli nell'ottobre 2008, il farmacista in corsia, accanto a medico e infermiere, contribuirebbe a evitare il 30 per cento degli errori di terapia e ad abbassare la spesa farmaceutica ospedaliera del 40 per cento. Gli effetti molto positivi del farmacista in corsia sono stati valutati in due studi condotti a Torino e Napoli. Secondo quanto riportato in quest'ultimo studio, il 50 per cento delle prescrizioni contiene almeno un errore di grado lieve e la metà degli errori avviene in fase di prescrizione e al mattino, quando viene somministrata la maggior parte dei farmaci, seguita dalla fase di preparazione dei medicinali (24 per cento degli errori). Il secondo periodo più a rischio sulle 24 ore di operatività è la notte, in cui avviene il 30 per cento degli sbagli. Il secondo studio, svolto alle Molinette di Torino, ha valutato l'impatto del farmacista di reparto sulla spesa: nel corso dell'ultimo anno su 8 reparti coinvolti nell'indagine, il risparmio è stato del 41,4 %, pari a 1.200.000 euro. Inoltre, lo stesso studio ha evidenziato che la sola presenza del farmacista in corsia ha dimezzato il numero di farmaci utilizzati a parità di efficacia della cura, evitando doppioni inutili e ottimizzando il magazzino.
Fonte: Farmacista33, 09-01-2009