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 Il M.S.F.I. sul DDL Gasparri/Tomassini

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MessaggioTitolo: Il M.S.F.I. sul DDL Gasparri/Tomassini   Il M.S.F.I. sul DDL Gasparri/Tomassini EmptyVen Ott 10, 2008 7:44 pm

Proposta di Legge Gasparri e Tomassini:
Una valida base di partenza per ridare dignità al cittadino Cliente/paziente.


In questi ultimi anni assistiamo ad un tentativo di rivoluzione della farmaceutica Italiana non per migliorarla ed ottimizzarla nell’interesse di rendere più fruibile l’accesso ai farmaci da parte dei cittadini - Clienti/Pazienti - ma nel solo interesse di logiche economiche predominanti che utilizzano la leva delle liberalizzazioni da un lato e del risparmio dall’altro per creare ed aumentare i propri vantaggi sia economici che di potere.

Gli effetti devastanti di questa rivoluzione sono sotto gli occhi di tutti e per di più colpiscono quella fascia di cittadini che sono costretti ad utilizzare i farmaci per alleviare i loro mali sia quelli gravi, sia quelli cronici che quelli lievi, penalizzando in maniera esponenziale chi ha più bisogno.
Giusto per citare alcuni di questi effetti, ricordiamo :

- Distribuzione dei farmaci e di alcuni presidi sanitari attraverso le ASL ( distribuzione diretta) che costringe i cittadini a non potersi rifornire di quanto hanno bisogno attraverso le farmacie, quindi vicino casa ed anche con orari di servizio congrui, ma di recarsi presso le strutture (molto poche rispetto le farmacie) della ASL di appartenenza nei soli giorni di ricevimento e lontano dalle proprie abitazioni, costringendoli ad interminabili viaggi/disagi essendo spesso i centri, allocati in posti distanti diverse decine di chilometri o in paesi diversi dalla residenza del cittadino, ( si è fortunati quando non bisogna ritornare perché esauriti i prodotti)

- Aumento dei costi da parte dell’intera comunità oltre quello del singolo cittadino, infatti le ASL devono assumere personale specializzato (farmacisti ) pur rendendo un sevizio di inferiore livello rispetto le farmacie private già esistenti, diminuendo di poco la spesa sanitaria ed aumentando vertiginosamente le spese di gestione (vedi richiesta fatta dalla Regione Sicilia per l’assunzione di oltre 120 farmacisti).

- Mancanza di riferimento chiaro e preciso per la dispensazione del farmaco, gravissimo in caso di urgenza, il cittadino infatti deve indovinare dove può trovare ciò che gli è essenziale. Farmacia? Parafarmacia? ASL? Supermercato?

- Trasformazione del Cliente/paziente da fruitore del farmaco, perché gli necessita, in consumatore, lo compro perché mi conviene.

Quello che più ci lascia perplessi è il fatto che i Mass-Media, giornali, televisioni, radio ecc. non trattano con la dovuta attenzione questi argomenti che penalizzano il cittadino, ignorandone spesso il grave disaggio e le gravi difficoltà che incontra, enfatizzando di contro notizie riguardanti prezzi, concorrenza e liberalizzazioni che poco hanno a che vedere con la reale esigenza di chi ha necessità di curarsi, privilegiando di fatto colui il quale non avendo necessità impellenti, può permettersi di effettuare delle scelte di tipo consumistico.
Auspichiamo che ciò non sia dovuto ne a motivi ideologici ne tantomeno all’ingerenza delle forti entità politico/economiche promotori di così tale sconvolgimento, ma ad una distrazione dovuta anche alla poca conoscenza della materia.

Alla luce di quanto accennato sopra, il disegno di Legge 863 a firma dei Senatori Gasparri e Tomassini , composta da 9 articoli e numerosi comma, risulta essere una ottima base di partenza per potere riordinare in maniera precisa e stabile il servizio farmaceutico territoriale, riaffermando la centralizzazione nazionale del quadro normativo, oggi sempre più demandato alle regioni, non per delegittimare queste ultime ma per migliorare la qualità del servizio ed uniformarlo, come previsto dalla Costituzione Italiana, troppe volte disattesa.

Ogni singolo comma merita una attenta valutazione considerando anche l’opportunità di alcune variazioni e modifiche per poter migliorare ulteriormente gli effetti della legge.

E’ da sottolineare come questa proposta intenda affermare, riorganizzandoli, alcuni principi fondamentali:

- Il farmaco, sia esso specialità che OTC, viene rivalutato togliendo quella prerogativa commerciale che negli ultimi tempi gli è stato volutamente attribuito e che poco gli si addice, analizzandone la finalità.

- La farmacia, che torna ad essere il fulcro centrale della dispensazione, unico punto di riferimento del cittadino/paziente che non può ne deve certo perdersi nel momento del bisogno reale nei meandri delle convenienze economiche, ma deve avere il suo punto fermo e certo.

- La pianta organica, che ottimizza la distribuzione delle farmacie, punto di riferimento per il cittadino, in maniera equa, completa ed uniforme su tutto il territorio nazionale evitando di fatto assembramenti inutili e dispersivi in quelle località economicamente vantaggiose, e di contro garantendo l’istituzione delle farmacie in tutte quelle località dalle scarse potenzialità, attraverso la farmacia rurale sussidiata e/o la farmacia comunale.

- L’individuazioni di nuove sedi farmaceutiche, tenendo conto delle esigenze dei cittadini, da aggiornarsi periodicamente e velocizzando i concorsi per le assegnazioni.

- I concorsi per le assegnazioni delle sedi vacanti, unico strumento, se ben strutturato, per evitare favoritismi.

Riteniamo questo disegno di legge una valida proposta che possa ridare tranquillità e dignità al cittadino/paziente, troppo spesso dimenticato ed abbandonato nelle proprie difficoltà e facilmente utilizzato per futili ragioni economiche/commerciali, nel pieno rispetto e nella piena attuazione di quanto sancito dalla Costituzione Italiana che garantisce il diritto alla salute in egual misura e con le stesse modalità su tutto il territorio Italiano.

Ci dispiace che uno sparuto gruppo di professionisti, abbagliati dal’illusione di facili guadagni, appoggiati da testimonial di elevato peso politico abbiano seriamente messo a rischio i propri capitali e quelli delle proprie famiglie, non rendendosi conto che aprire degli esercizi di vicinato, parafarmacie, era un fallimento annunciato e programmato.
Non si può ne si deve attribuire a questa proposta di legge il fallimento di chi ha sperato, perché illuso, che aprire una parafarmacia gli avrebbe dato la possibilità di avere una farmacia dove meglio riteneva, in barba alle più elementari regole grazie ad una legge sanatoria.
E’ evidente, leggendo le affermazioni di costoro e dei testimonial politici loro referenti che l’obbiettivo prefissato era solo quello economico non tenendo in nessuna considerazione le reali esigenze dei cittadini.

Concludiamo quindi auspicando un rapido inizio dell’iter legislativo del Disegno di Legge 863 a firma dei Senatori Gasparri e Tomassini, così chè possa essere ridata dignità al diritto alla salute che ogni cittadino Italiano deve avere.

Confidiamo molto sul valido contributo che potrà dare la Fofi ( Federazione Ordini Farmacisti italiani) nel momento in cui la proposta andrà in discussione, apprezzando e condividendo l’attuale silenzio su questa proposta, come su tutte le altre, ben consci del ruolo istituzionale che un Ordine ha e che non può essere paragonato a nessuna forma di sindacato.

Il Presidente
Ettore Lembo
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