Il Bundestag tedesco ha approvato con 324 voti a favore e 269 contrari le nuove misure per limitare la libertà delle aziende farmaceutiche di fissare i prezzi dei loro prodotti. Un provvedimento che potrebbe costare all'industria del comparto 2 miliardi di euro l'anno, evidenzia PharmaTimes. Se il provvedimento passerà anche al Bundesrat, che lo voterà il prossimo 26 novembre, le società del farmaco, a partire dal prossimo primo gennaio, avranno un anno di tempo dall'introduzione di un nuovo farmaco per concordare il prezzo con le assicurazioni sanitarie. Se il prezzo non sarà fissato attraverso questo negoziato, sarà il ministero della Salute a stabilire un prezzo massimo e il prodotto sarà oggetto di un'analisi costo-beneficio da parte dell'Istituto per la qualità e l'efficienza in sanità del Paese. Inoltre, durante il primo anno di permanenza sul mercato, l'azienda dovrà dimostrare i benefici del suo farmaco, in caso contrario il prodotto verrà inserito nel sistema dei prezzi di riferimento. Il nuovo regolamento non si applicherà ai medicinali che sono già sul mercato in Germania e ai farmaci orfani. Quello dell'abolizione del prezzo libero dei medicinali è un provvedimento contenuto all'interno di una legge per la ristrutturazione del mercato farmaceutico, che fa parte del pacchetto di austerità redatto dal ministro della Salute Philipp Roesler con l'obiettivo di risparmio di circa 4 miliardi di euro entro l'anno prossimo.
Fonte: Ilfarmacistaonline, 16 novembre 2010