Se le istruzioni presenti in etichetta non sono chiare è possibile che i genitori facciano più fatica a somministrare al bimbo malato la giusta dose di farmaci da banco in formulazione liquida. Secondo un nuovo studio, pubblicato questa settimana sul Journal of the american medical association, sembra che circa la metà degli adulti commetta errori quando somministra i medicinali ai bambini e le diciture troppo complesse parrebbero essere parte del problema. I ricercatori si sono focalizzati sui 200 farmaci da banco liquidi più venduti negli Stati uniti, che comprendono analgesici, prodotti per tosse, raffreddore, allergie e disturbi gastrointestinali. Circa un quarto dei prodotti non include un misurino, tipo un cucchiaio, un tappo dosatore, una siringa orale e non va meglio con quelli che invece ce l'hanno. Nel 99% dei casi esaminati, infatti, c'era una qualche non-corrispondenza tra le istruzioni per la dose scritte sulla bottiglia o sull'etichetta e le tacche riportate sul misurino. Per esempio si riportavano le dosi da assumere in cucchiai da te, o da tavola, e invece il misurino inserito aveva le tacche per i millilitri. Rare le istruzioni su come convertire la dose da una unità di misura a un'altra. «Riteniamo che questa confusione rappresenti davvero un problema di sicurezza per il paziente e che debba essere affrontata urgentemente» ha detto H. Shonna Yin, autore dello studio e professore associato di pediatria alla New York school of medicine. Già nel 2009 la Food and drug administration ha suggerito delle line guida per correggere questi problemi dopo la segnalazione di overdose accidentali nei bambini. Ora c'è da controllare che i produttori siano disposti a seguirle.
Fonte: Farmacista33, 3 dicembre 2010