Si è svolto giovedì 19 il Consiglio Nazionale della Federazione. E' stata l'occasione di un bilancio piuttosto corposo, sia in termini di ricognizione dello scenario sia in termini di iniziative svolte in questi mesi dalla Federazione
Lo scenario è stato caratterizzato dalle vicende europee e da quelle nazionali, entrambe caratterizzate da elementi positivi. Se Europa anche l'Avvocatura generale, nel procedimento sulla normativa spagnola, ha riaffermato che le limitazioni poste dalla pianta organica e dal quorum sono legittime, purché siano applicate coerentemente; anche in Italia la bocciatura della Legge regionale della Puglia sul servizio farmaceutico (che modificava margini alla distribuzione e quorum) va nella stessa direzione. Come ha detto il presidente della Federazione, Andrea Mandelli, nella sua relazione, di qui si trae "un'indicazione immediata: le normative vanno applicate con coerenza e puntualità. I concorsi si devono tenere, le sedi vacanti vanno assegnate, perché il sistema si legittima non solo nell'enunciazione dei principi, ma soprattutto applicandoli con coerenza. La Federazione ha messo tra i suoi obiettivi ottenere che i concorsi vengano indetti e si tengano in tempi certi. Un obiettivo che abbiamo perseguito con atti concreti, come nel caso della Sicilia, dove l'amministrazione regionale latitava da anni, e nel quale siamo giunti alla stretta finale". Molto spazio è stato dedicato al tema della farmacia dei servizi, introdotta dalla Legge 69/2009. La linea federale è chiara. "Una cosa deve sempre essere presente a tutti noi: questa legge non è un traguardo raggiunto una volta per tutte, una sorta di trofeo da mettere in bacheca. E' un inizio. E' il punto di partenza di un processo di sviluppo e di crescita professionale. E' evidente che con le Regioni si dovrà trattare l'attivazione dei servizi, perché così prescrive la norma e perché di fatto la sanità italiana ha oggi un impianto federalistico, per quanto ancora da perfezionare. Ma questa circostanza non va vista soltanto come un limite: la discussione su base locale è anche l'occasione per rendere ancora più aderente ai bisogni della popolazione il ruolo della farmacia dei servizi e questo, già nel medio termine, significa aumentare la sua centralità". Ma nella Legge 69 va sottolineato un punto che segna una svolta importantissima, che la Federazione considera un importante traguardo per il quale si è sempre battuta in tutte le sedi. Grazie a quanto disposto dall'articolo 3, infatti, la Federazione entra nelle trattative per la contrattazione dell'accordo nazionale tra Servizio sanitario e farmacie. Assieme alla FNOMCeO, la Federazione sarà ascoltata in merito all'organizzazione dei nuovi servizi affidati alle farmacie anche nell'ambito del rinnovo dell'Accordo di lavoro per la medicina generale e la pediatria di libera scelta. "E' un fatto importante perché sancisce un nuovo peso specifico della componente professionale anche nella trattativa economica" ha concluso Mandelli "ridimensionando l'aspetto per così dire commerciale dell'accordo nazionale: non siamo semplici fornitori del Servizio sanitario nazionale, siamo dei professionisti della salute e di questo si dovrà tenere conto".
Fonte: Farmacista33, 23 novembre 2009