L'attività congiunta di medici e farmacisti (clinical pharmacyst, farmacisti clinici ospedalieri) può tradursi in una proficua collaborazione che contribuisce a un migliore controllo della pressione arteriosa nella popolazione generale. La verifica arriva da uno studio prospettico, pubblicato su Archives of Internal Medicine, che ha riguardato oltre 400 pazienti con ipertensione non controllata, di età media di 58,3 anni. Dopo 6 mesi di follow-up, l'indice di aderenza alle linee guida nazionali è aumentato rispetto al basale di un valore pari al 55,4% nel gruppo di medici assistiti dai farmacisti rispetto all'8% dei medici senza assistenza (gruppo controllo). Nel caso in cui, alla luce delle raccomandazioni nazionali, specifiche terapie farmacologiche sono state suggerite dai farmacisti ai medici, nei pazienti è stato osservato un decremento nei valori di pressione arteriosa pari a 20,7/9,7 mm Hg rispetto a quello di 6,8/4,5 mm Hg del gruppo seguito esclusivamente da medici. Infine, valori pressori nella norma sono stati registrati nel 63,9% dei pazienti nel gruppo collaborativo e nel 29,9% di quelli nel gruppo controllo (rischio relativo =3,2).
Fonte: Farmacista33, 29 novembre 2009