E se si fossero sbagliati?
Consapevolmente o inconsapevolmente non importa, ma se alla resa dei conti non ci fosse il promesso decollo dell'economia e la crescita del mercato del lavoro?
Con chi dovremmo prendercela?
Chi sono questi eleganti economisti con la sfera di cristallo in mano? Chi i tecnici suggeritori delle attuali manovre legislative? In quali Università si sono laureati?
Ma, soprattutto, chi li paga e per chi lavorano?
Forse, a breve, qualcuno di coloro che si son riempiti la bocca di liberalizzazioni, Europa, competitività, crescita, ecc. dovrebbe cospargersi il capo di cenere e recitare il “mea culpa”.
Ma non accadrà!
I partiti si son divisi tra coloro che hanno scommesso sul Premier Mario Monti, fiduciosi di ottenere un posticino di visibilità nel Parlamento Europeo, e quelli che invece hanno puntato sulla diminuzione della crescita e sull'impoverimento del Paese Italia e quindi, sfiduciando l'attuale politica governativa, cavalcano il populismo e la demagogia imperante.
Nessuno però è in grado di fornire una linea economica alternativa all'attuale o alcun valido progetto.
Nessuno vuole essere il primo a dar esempio di moralità, di onestà.
Vi risulta che qualche partito abbia acquistato una pagina di giornale presentando il proprio bilancio con l'elenco analitico delle “spese elettorali” sostenute o abbia restituito il surplus di cassa che, ricordiamolo, appartiene ai cittadini italiani?
E' mai possibile che il costo della democrazia, a giustifica dei rimborsi elettorali (in pratica il finanziamento ai partiti abrogato da un referendum popolare), debba essere la corruzione e il peculato?
Si perché è di questo che si tratta.
Risorse pubbliche utilizzate per ottenere favori o godere di vacanze, belle case, donne procaci e vogliose e, se mai si saprà, giovanotti compiacenti.
Talvolta non si disdegna la cultura e si acquisiscono titoli di studio, comperandoli, o si ristruttura l'abitazione di famiglia trascurata per mancanza di tempo. Ma queste son storie che devono essere ancora dimostrate e, per usare un'affermazione consumata, si confida nella magistratura!
Intanto tra il suicidio di un imprenditore e il rogo di un pensionato, stanchi e disillusi entrambi della propria vita sacrificata in una mediocrità forzata, assistiamo impotenti e inebetiti al furto del futuro nostro e dei nostri figli.
Ma l'inganno maggiore di questa classe politica è l'abbaglio dell'inesistenza della sua responsabilità in questo sfascio.
Nessuno politico ha mai asserito di aver sbagliato.
Nessuno ha mai pagato e mai pagherà.
Son sempre lì, tutti, pronti a far promesse e a parlare dei privilegi, quelli degli altri.
Ma gli altri, siamo noi!