"Otto anni di ritardi ingiustificabili, il sistema farmacia di un'intera regione messo in crisi dalla burocrazia e dal lassismo, per la FOFI è il momento di intervenire.
Come si legge in un comunicato della Federazione nazionale, è addirittura dal 27 giugno del 2000 che, nella provincia di Catania, non viene espletato il concorso per l'assegnazione di numerose nuove sedi farmaceutiche (21, per la precisione).
Di qui la decisione della FOFI, di presentare un atto di diffida nei confronti dell'Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia.
Nella provincia di Catania le farmacie esistenti sono attualmente 274. Il bando del 2000, come previsto dalla legge, avrebbe dovuto appunto sviluppare la procedura concorsuale per l'assegnazione di ventuno nuove sedi. Ma tutto è fermo: quasi otto anni non sono evidentemente bastati a redigere i quiz necessari per il corretto svolgimento del concorso.
Di fronte a una situazione così gravemente incancrenita, a fine marzo la FOFI ha detto basta: la notifica della diffida concede solo trenta giorni all'Assessorato per riattivare le procedure previste; la Federazione può impugnare davanti al Tar competente (in questo caso, quello di Palermo) un eventuale quanto probabile silenzio-inadempimento, chiedendo la nomina di un commissario ad acta che riavvii rapidamente l'iter bloccato da quasi otto anni.
Il Segretario della FOFI Maurizio Pace, Presidente dell'Ordine di Agrigento, e i Presidenti degli Ordini delle altre otto province siciliane esprimono piena soddisfazione per l'avvio della procedura deciso dalla FOFI, auspicando il superamento dell'inerzia regionale e l'approdo a concrete assegnazioni.
Va ricordato che è attraverso la procedura concorsuale per le assegnazioni che il servizio farmaceutico viene organizzato in modo stabile ed efficace sull'intero territorio italiano, secondo un principio fondamentale della nostra legislazione, valido anche per le regioni a statuto speciale quali appunto la Sicilia. In questa regione sono sessantasei le nuove sedi farmaceutiche da assegnare, a fronte di qualcosa come novemila domande circa.
E la situazione siciliana non è purtroppo isolata. Burocrazia, rinvii, ritardi bloccano in numerose realtà lo sviluppo del servizio farmaceutico proprio in una delicata fase storica come quella che i farmacisti italiani stanno affrontando con grande determinazione: battendosi affinché la distribuzione di un bene indispensabile per la salute, quale è appunto il farmaco, avvenga attraverso canali consolidati nell'efficienza e nella sicurezza, all'interno di un sistema (oggi, in Italia esiste già una farmacia ogni 3476 abitanti, in perfetta media con il trend europeo) che preveda - dove necessario - l'apertura di nuovi punti di riferimento per il cittadino.
Di qui l'iniziativa che la FOFI è intenzionata ad allargare all'intera realtà del Paese."
Fonte: Farmacista33, 17 aprile 2008