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 La parafarmacia perde il nome

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La parafarmacia perde il nome Empty
MessaggioTitolo: La parafarmacia perde il nome   La parafarmacia perde il nome EmptyMar Lug 28, 2009 5:23 pm

Il termine "parafarmacia" è destinato a scomparire dal vocabolario degli italiani: per evitare confusioni di sorta la denominazione "farmacia" e la croce verde resteranno esclusiva dei presìdi che operano nell'ambito del Ssn. Gli altri punti vendita dovranno cambiare insegna. A prevederlo è il testo del decreto legislativo oggi all'esame del preconsiglio dei ministri con cui si individuano i nuovi servizi che potranno essere erogati al bancone, in attuazione della delega approvata a giugno (legge 69/2009).
In base alle nuove regole il cittadino potrà recarsi, tra l'altro, in farmacia per prenotare visite e analisi, pagare il ticket dovuto al Ssn e ritirare i referti. Ma anche per partecipare a screening nell'ambito di grandi campagne di prevenzione, eseguendo esami di autocontrollo di prima istanza, prelievi di sangue esclusi. Le farmacie saranno, inoltre, coinvolte nel monitoraggio delle terapie per i cronici, nella farmacovigilanza e servizio di assistenza domiciliare integrata prestata ai residenti nel territorio di pertinenza, lavorando in team con medici di famiglia e pediatri. Potranno, cioè, consegnare farmaci e dispositivi medici a domicilio, reparare e consegnare miscele per nutrizione artificiale e terapia del dolore e potranno mettere a disposizione infermieri e fisioterapisti che opereranno a domicilio del paziente per i servizi richiesti dal medico curante. Il tutto da
remunerare senza ulteriori oneri a carico del servizio pubblico, ma riciclando le minori spese derivanti dall'assunzione di nuove funzioni da parte dei presìdi. Salvo quanto il cittadino deciderà di pagare di tasca propria.
Per la verifica sul campo bisognerà però aspettare il rinnovo della convenzione che disciplina il rapporto delle farmacie con il Ssn e gli accordi regionali attuativi che ne discenderanno. Tre le novità in materia: il decreto chiarisce che anche in questo caso la parte pubblica è rappresentata dalla Sisac (struttura tecnica interregionale per le convenzioni); assegna voce in capitolo alla Fofi (federazione degli Ordini) sul rinnovo dell'accordo e prevede la consultazione con la Fnom (Ordini dei medici) per tutte le novità riguardanti la collaborazione interprofessionale.
Il rapporto medici-farmacie resta, infatti, il capitolo più delicato della questione. Il decreto esclude esplicitamente le prestazioni infermieristiche in farmacia (per esempio per le vaccinazioni) - questione su cui c'era stata appena pochi giorni fa una decisa alzata di scudi da parte dei medici di famiglia - ma lascia aperta la strada a «servizi di secondo livello», rivolti ai singoli assistiti da svolgere «anche avvalendosi di infermieri».
Il tutto andrà interpretato alla luce degli accordi regionali che dovranno stabilire i requisiti richiesti alle farmacie per la partecipazione alle nuove attività.
La mini-rivoluzione del decreto sembra aprire la strada alla diversificazione delle farmacie: saranno gli accordi regionali a dettare caratteristriche strutturali, organizzative e tecnologiche minime in base alle quali individuare le farmacie con cui stipulare gli accordi. Facile prevedere che non tutte seguiranno l'onda per le
nuove funzioni assistenziali. Fuori dai giochi sono destinate a rimanere anche alcune delle farmacie che oggi godono dell'indennità rurale: i criteri saranno rivisti tenendo conto di popolazione e ubicazione, ma anche di altri parametri di disagio che garantiranno il mantenimento del beneficio.

Fonte: Il sole 24 ore, 28 luglio 2009
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