L'assunzione combinata di farmaci e alcune erbe o integratori alimentari può essere pericolosa. Le interazioni di alcune erbe con determinati medicinali, soprattutto quelli per le malattie cardiovascolari, può infatti creare problemi di salute anche molto gravi. "Ecco perché, se si soffre di qualche patologia e si prendono farmaci, prima di assumere un prodotto di erboristeria, è sempre meglio chiedere consulto a un medico. Anzi, è necessario". A mettere in guardia sui pericoli di interazione tra medicinali e erbe è Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di medicina naturale dell'ospedale S.Giuseppe di Empoli, protagonista ieri di un incontro tra medici e cittadini organizzato dall'Asl 11 di Empoli, in cui si è affrontato questo tema. "Circa il 20% degli italiani - sottolinea Firenzuoli all'Adnkronos Salute - assume erbe, integratori, vitamine e tutti i cosiddetti prodotti naturali, in regime di automedicazione. Questo, per chi già prende farmaci può essere molto pericoloso. Molti non sanno infatti che l'assunzione di queste erbe potrebbe ridurre l'effetto del medicinale, o in alcuni casi amplificarlo, fino a farlo diventare tossico". Sono i rischi dell'interazione tra farmaci ed erbe. La maggior parte dei quali si registra con i farmaci per il cuore, antiaggreganti e anticoagulanti. Nel mirino ci sono i prodotti a base soia, la liquirizia, l'iperico, ma anche il tè verde. "I prodotti a base di soia, ad esempio - spiega l'esperto - riducono l'efficacia del tamoxifene, farmaco antitumorale assunto dalle donne già operate per tumore al seno".
Fonte: Il Farmacista Online, 12 ottobre 2010