«Quella alle cure fai da te è abitudine assai diffusa e spesso dannosa, in particolare se si tratta di affrontare una qualsiasi forma di dolore. Ma è un'abitudine che si può rivelare pericolosa». La necessità di un'automedicazione responsabile è stata ribadita da Ovidio Brignoli, medico di medicina generale, nel corso della presentazione della campagna educazionale "Liberati dal dolore" promossa sa Anmar (associazione nazionale dei malati reumatici) e Unitre (Università della terza età), volta a mantenere desta l'attenzione sul dolore, in particolare quello osteoarticolare. «Il fatto è» ha spiegato Brignoli «che le criticità sul versante terapeutico non mancano e il rischio di eventi avversi da farmaci non è da sottovalutare, in particolare in relazione agli antinfiammatori. Consultare il medico di famiglia è perciò indispensabile, in particolare, come spesso succede nella terza età, quando si assumono più farmaci al giorno». D'accordo anche Magda Scarpellini, direttore del U.o. reumatologia dell'ospedale di Magenta che sottolinea come i pazienti seguano due linee di condotta tra loro opposte, in relazione ai farmaci «da una parte c'è chi li demonizza e preferisce non intervenire, salvo poi ridursi tardivamente a cercare un rimedio, e chi invece magari ne prende troppi e senza adeguata consulenza medica» Così come è diffusa la tendenza, evidenziata da entrambi gli esperti, a utilizzare prodotti come i fitoterapici con una certa leggerezza. Un'educazione alla diagnosi precoce e a consultare il medico per la scelta della terapia è fondamentale, considerando «la centralità del farmaco nel trattamento delle patologie osteoarticolari» sottolinea Gabriella Voltan, presidente Anmar «sia per alleviare il dolore sia per trovare un giusto equilibrio tra efficacia e tollerabilità».
Fonte: Farmacista33, 18 novembreo 2010